L’importanza della condivisione

Quando si vive un “trauma”, inteso come un avvenimento che ferisce e lede corpo e mente ci si sente soli, incompresi, in alcuni casi anche stupidi, perché la pubblica opinione tende a minimizzare l’accaduto, nel migliore dei casi per farti sentire meglio, nel peggiore perché le persone si permettono di giudicare senza essersi mai imbattuti nell’esperienza che giudicano.
Per cui, per molti, può essere difficile elaborare il dolore o superare l’accaduto perché quell’avvenimento traumatico resta nascosto, inesploso ed inesplorato. Il trauma non è l’evento in se, quello che tutti possono vedere o toccare, ma è qualcosa di astratto che si annida con le sue ife ramificate nella testa e nel cuore di chi lo vive, tanto da fargli percepire una sorta di frammentazione della sua coesione mentale, uno stato di confusione che sfocia nel noto stress post traumatico.


Io non sono nessuno se non una donna che sta vivendo il suo personale trauma e che lotta per cacciare via le ife che le si intrecciano dentro, secretando le loro tossine.
Sto facendo il mio percorso di elaborazione e metabolizzazione, cercando di entrare in contatto con me stessa, e la scrittura è lo strumento che mi ha aiutato di più in questi anni. Ma oggi ho capito una cosa. Ho capito quanto sia importante la condivisione, quantomeno biunivoca, perché nel mio diario io parlo con me stessa e nessun altro.

Parlare, condividere, ascoltare a propria volta persone che hanno esperito situazioni ed emozioni traumatiche può essere di grande aiuto per ritrovare il proprio benessere interiore. Ci si sente sostenuti offrendo e ricevendo ascolto, comprensione, accettazione, empatia. CI si sente meno soli con i propri dolori. Condividendo è più facile dare un senso all’accaduto, perché si capisce che non è successo solo a te, e così come è accaduto, così come fa male, poi esiste un modo per superarlo. Parlare e condividere permette di dare voce a qualcosa di intangibile, per il quale non trovi le parole da usare per spiegarlo a chi non lo ha vissuto. Chi invece ci è passato, legge esattamente il senso giusto nelle tue poche e semplici parole. L’intangibile diventa concretezza. E quando qualcosa diventa concreta, la puoi prendere e mandare via. Così entri nella meravigliosa consapevolezza che non sei la persona intossicata che senti di essere, ma puoi fare il tuo giro di boa, integrando l’esperienza vissuta all’interno del tuo percorso esistenziale.


Una replica a “L’importanza della condivisione”

  1. È molto bello quello che dici, c’è una richiesta di aiuto e allo stesso tempo una voglia feroce di ritrovare la bellezza del vivere. Se la persona con cui puoi condividere le tue pene sentendoti capita è la persona giusta, non ti farà mai sentire sola. Forse non la vedrai quando sarai felice, ma quando sarai triste sarà lì accanto.

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